Lesione della cuffia dei rotatori

Intro
La cuffia dei rotatori è un insieme di tendini (sovraspinato, sottoscapolare, sottospinato, piccolo rotondo) che avvolge la testa omerale come una “cuffia”. Essi garantiscono la forza, la mobilità e la stabilità della spalla.
Purtroppo la rottura di uno (o più) di questi tendini è un’evenienza frequente, in particolare il tendinde del sovraspinato è quello più frequentemente coinvolto da lesioni.
Cause
Le cause di rottura sono molteplici. Infatti la lesione può essere causata da un trauma, oppure dall’usura dei tendini (sforzi e movimenti ripetitivi, in particolare in alcune tipologie di sport e lavori), scarsa vascolarizzazione (per esempio in alcune malattie metaboliche e associata al fumo di sigaretta)
Sintomi
I sintomi più frequenti sono:
- dolore notturno
- Dolore in alcuni movimenti del braccio, in particolare nell’intrarotazione (portare la mano dietro la schiena) e nell’abduzione (alzare il braccio lateralmente)
- Mancanza di forza
Diagnosi
Per una corretta diagnosi sono fondamentali l’anamnesi che possa valutare i fattori di rischio (sport, lavoro, patologie, traumi pregressi) e un’accurata visita che permetta di studiare l’articolarità e alcuni test per valutare l’integrità della cuffia. Indispensabile anche l’approfondimento strumentale. Gli esami che più frequentemente richiediamo sono la radiografia (per valutare l’eventuale associazione con artrosi o la presenza di calcificazioni), l’ecografia e soprattutto la risonanza magnetica, che rappresenta l’esame più preciso e permette di valutare l’eventuale rottura, la qualità del tendine e del muscolo e la retrazione del tendine.
Trattamento
Nei casi di rottura parziale l’approccio iniziale è conservativo con l’utilizzo combinato di infiltrazioni (steroidee e di acido ialuronico), fisiokinesiterapia e terapie fisiche (come per esempio la tecarterapia). In caso di insuccesso si opterà per il trattamento chirurgico in artroscopia.
In caso di rottura completa in un paziente sintomatico e attivo vi è indicazione ad intervento chirurgico in artroscopia di spalla che permetta la riparazione del danno al tendine. Questo intervento è un intervento minimamente invasivo (3-4 piccoli fori) che dura circa 45 minuti e richiede una sola notte di ricovero. Fondamentale per un corretto e soddisfacente recupero è la fisioterapia postoperatoria. In alcuni casi meno fortunati in cui la lesione è stata “trascurata” ci troviamo di fronte ad una rottura non riparabile (il tendine si è retratto troppo) e pertanto bisogna eseguire un intervento più complesso, che verrà identificato in base alle richieste funzionali del paziente, alla motilità residua, al tipo di lesione, alla qualità dell’articolazione, all’età. Tra questi interventi citiamo la trasposizione tendinea, la ricostruzione della capsula superiore e la protesi inversa di spalla.